giovedì, settembre 28, 2006

Colle di San Matteo al Castello


L'area del colle di San Matteo è sottoposta a vincolo archeologico ed è stata individuata nel Piano Territoriale di Coordinamento della Regione Veneto tra gli ambiti per l'istituzione di parchi regionali archeologici. Nell'area infatti ci sono i resti di una costruzione a carattere difensivo di età medievale.
Si legge nel Piano Regionale la seguente descrizione:
"Nella zona più elevata del colle si conserva in vista, anche se per pochi tratti, parte di una
poderosa struttura (mastio), mentre una vasta aerea a quota più bassa è compresa entro una cinta
muraria ancora emergente.
E’ possibile prevedere di riportare in luce le strutture conservate con opportune campagne di
scavo, restituendo connotazioni precise, sotto il profilo storico e cronologico, alla costruzione,
che dovette precedere nel tempo il castello Scaligero edificato a quota più bassa sullo stesso
versante collinare.
Alla più antica struttura difensiva va probabilmente connessa la chiesetta di San Matteo, situata
appunto presso la sommità del colle, in una zona immediatamente adiacente a quella del supposto
mastio.
Un opportuno restauro e qualche indagine archeologica consentirebbero una lettura organica e
una corretta funzione anche di questa struttura, che si inserisce con i resti del più antico castello,
in un paesaggio collinare la cui valenza ambientale va senz’altro tutelata.
Superficie: ha 2,5992".


Nella foto si vede la cima del colle, dove ci sono i resti emergenti, attualmente completamente sommersi da un groviglio di rovi.

mercoledì, settembre 27, 2006

Bagolaro di via Costa a San Bortolo

Agostino Vignaga segnala:

Ecco la foto del Bagolaro che si innalza all’interno di un cortile in corrispondenza del n.civico 20 di Via Costa a S.Bortolo, nei pressi di una chiesetta votiva dedicata a S.Francesco.
E' di dimensioni ragguardevoli e soprattutto di notevole bellezza anche per la particolare conformazione/scomposizione della base del tronco.

Grazie per la segnalazione e la bella foto!

mercoledì, settembre 20, 2006

Crollo di un gigante


A causa del temporale di venerdì 8 settembre, il grande bagolaro di via Calpeda è crollato.
Aveva 355 cm di circonferenza e 18 metri di altezza.


lunedì, settembre 11, 2006

Puliamo il Mondo, quest'anno l'acquedotto romano!


Il 23 settembre prossimo, in occasione dell'iniziativa annuale "Puliamo il mondo" promossa da Legambiente, potremo andare a pulire i resti dell'antico acquedotto (o ponte?) romano che si trovano presso le Tezze di Arzignano. Per ritrovare l'area basta attraversare il ponte sul Guà davanti al parco giochi di Costo. Si va avanti circa 600 metri e si trova un bel capitello con una crocifissione in pietra. Da lì mancano una trentina di metri, oltre la sbarra che si vede nel campo.
L'area è stata ripulita più volte ma tutt'intorno è piena di immondizie, resti di mobilia abbandonati e perfino una bombola di gas.
Sabato 23 settembre, a partire dalle ore 8.30 si procederà con grandi e piccini a ripulire l'intera area per renderla nuovamente decorosa.



Il libro "Le zone archeologiche del Veneto - Elenco e delimitazione ai sensi delle leggi: 1° giugno 1939, n. 1089 e 8 agosto 1985, n. 431" descrive il manufatto come piloni in opus quadratum, pertinenti probabilmente ad un'opera idraulica; nei pressi furono rinvenute alcune iscrizioni che attesterebbero anche l'esistenza di un'area funeraria.

martedì, settembre 05, 2006

Valle del Brolo (detta anche Val del Borlo o Valle dei Prianti)

San Bortolo, prima di salire sulle colline più a ovest, presenta due vallette assai ricche di vita animale e vegetale: le valli del Pereo, vicino al confine con Montorso nei pressi dell'antica chiesetta di San Marcello, e la valle del Brolo (detta anche Val del Borlo o Valle dei Prianti), che dal campo da calcio comunale sale diritta a ovest verso la collina, poco lontano dal vecchio campanile di San Bortolo.



Il paesaggio è assai suggestivo, reso vario dalla presenza di prati, formazioni lineari di gelso, farnia, ontano, robinia, olmo, acero e platano che costeggiano il corso del Brolo, alberi sparsi di noce e ciliegio, primi lembi di bosco che da qui salgono ininterrotti lungo tutta la dorsale delle colline. Singolare è certamente anche la zona umida popolata di carici e ricchissima di entomofauna, collocata tra il prato e la valletta, poco prima di giungere ad una splendida e inattesa cascatella. Si tratta di un piccolo salto del corso d'acqua, scavato nella tipica roccia scura vulcanica, dove il ruscello crea una suggestiva e spumeggiante cascatella.



Il corso d'acqua è ricchissimo di flora e di fauna, impreziosito dalla presenza di anfibi e rettili, il famoso gamberetto d'acqua doce (Austropotamobius pallipes italicus), la Rana temporaria, la salamandra europea, il rospo comune, la natrice dal collare, ma anche donnola, faina, volpe, scoiattolo, toporagno, e tra gli insetti la farfalla Callimorpha quadripunctata , il grande Lucanus cervus , il cerambice delle querce (Cerambix cerdo) per ricordarne soltanto alcuni tra gli innumerevoli incontri che si possono fare nello stupore dei luoghi.



Mi ha accompagnato in questa prima escursione sulle colline ad ovest di Arzignano Giamprimo Molinaro, guida naturalistica nativa di San Bortolo, che potrebbe intrattenere grandi e piccoli per ore ad illustrare le numerose specie che abitano questi luoghi. Non siamo lontani dal centro di San Bortolo e seppur vicini alle abitazioni l'alternanza di boschetti, di prati, di zone umide e fresche porta una grande varietà di microhabitat capaci di ospitare una grandissima varietà di animali e di insetti. Senz'altro l'area si presta a divenire un asse di collegamento per la formazione del corridoio ecologico collinare che corre lungo la dorsale delle colline tra le valli dell'Agno e dell'Alpone.