giovedì, settembre 28, 2006

Colle di San Matteo al Castello


L'area del colle di San Matteo è sottoposta a vincolo archeologico ed è stata individuata nel Piano Territoriale di Coordinamento della Regione Veneto tra gli ambiti per l'istituzione di parchi regionali archeologici. Nell'area infatti ci sono i resti di una costruzione a carattere difensivo di età medievale.
Si legge nel Piano Regionale la seguente descrizione:
"Nella zona più elevata del colle si conserva in vista, anche se per pochi tratti, parte di una
poderosa struttura (mastio), mentre una vasta aerea a quota più bassa è compresa entro una cinta
muraria ancora emergente.
E’ possibile prevedere di riportare in luce le strutture conservate con opportune campagne di
scavo, restituendo connotazioni precise, sotto il profilo storico e cronologico, alla costruzione,
che dovette precedere nel tempo il castello Scaligero edificato a quota più bassa sullo stesso
versante collinare.
Alla più antica struttura difensiva va probabilmente connessa la chiesetta di San Matteo, situata
appunto presso la sommità del colle, in una zona immediatamente adiacente a quella del supposto
mastio.
Un opportuno restauro e qualche indagine archeologica consentirebbero una lettura organica e
una corretta funzione anche di questa struttura, che si inserisce con i resti del più antico castello,
in un paesaggio collinare la cui valenza ambientale va senz’altro tutelata.
Superficie: ha 2,5992".


Nella foto si vede la cima del colle, dove ci sono i resti emergenti, attualmente completamente sommersi da un groviglio di rovi.

2 Comments:

At 25/6/08 00:00, Anonymous Anonimo said...

Ciao Davide, complimenti per il sito e grazie per le immagini

Un suggerimento, Il colle di San Matteo non è di epoca medievale in quanto lo è la Rocca di Castello. Non aveva senso creare strutture difensive diverse e non ci sono menzioni della Rocca di San Matteo.

E' probabile invece, che i ruderi di San Matteo fossero un antico castellaro dell'età del bronzo (1300 a.c. ca.) epoca di grande instabilità politica in tutto il mediterraneo e di grandi emigrazioni (caduta di Troia, "popoli del mare" ecc.). Il castello si inserirebbe in un sistema difensivo che va dal Garda all'Istria (praticamente ogni colle prospicente la pianura aveva il suo bel castellaro).

Nella successiva epoca di benessere e stabilità politica, Veneto antica prima (600 a.c) e romana poi, il castelaro sarebbe caduto in disuso (la gente tornò ad abitare i fondovalle).

Dopo la crisi del 500 d.c. e le invasioni germaniche ricomincia un altro periodo di instabilità politica che porta alla ricostruzione dei castelli su ruderi dei precedenti castellari o in posizione più agevole.
Grazie
Giorgio Roncolato
xorxi@venethia.org

 
At 22/1/12 17:41, Anonymous Anonimo said...

Testimonianze materiali della presenza umana sulla sommità del colle di San Matteo non risultano confermate da survey archeologici effettuati nel 2008/2009. Non solo non appaiono visibili quei resti di murature indicati nell’IGM 1:25.000 e che come ricorda il Macca' vide il Barbarano "veggonsi molte vestigie di esso e soggiugne che fu fabbricato in detto sito per essere quel colle superiore a tutti gli altri.", ma nemmeno è stato possibile individuare alcun frammento ceramico in superficie. Bisogna tuttavia osservare che la visibilità del sito è molto bassa, in quanto l’area risulta in buona parte ricoperta da vegetazione spontanea. Sulla sommità dell'altura del colle è inoltre visibile una struttura quadrangolare in cemento, la cui messa in opera ha sicuramente intaccato un eventuale deposito archeologico.

Tuttavia occorre ricordare che spesso l'approccio del Macca' che mi arrischierei a chiamare protoarcheologica, lo porto' spesso a verificare sul terrneo la presenza di strutture antiche, come comprovato in moltissimi altri siti da lui visitati e tuttora riconoscibili.
Inoltre un documento che porta la data dell’11 febbraio 1306 fa menzione di vari beni esistenti nelle pertinenze di Arzignano e tra essi “Item de uno sedimine cum domo ara et orto etc in ora castri apud jura ecclesie sancii mathey et apud viam a tribus partibus" (l’edizione parziale del documento è ricordata dal Maccà stesso nella Storia del territorio vicentino vol. 14 http://books.google.it/books?id=TMAUAAAAQAAJ&pg=PA41&dq=macca+castello+san+matteo+arzignano&hl=it&sa=X&ei=ryEbT92ZNeiC4gTHyIyODQ&ved=0CDAQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false .
Si aggiunga inoltre che le strutture murarie pertinenti alle fortificazioni del complesso scaligero di Arzignano presentano unicamente tipologie murarie ascrivibile al XIV secolo. Ad una preliminare analisi degli alzati non è stata individuata nessuna struttura precedente a tale data, che pur potrebbe essere esistita prima della dominazione scaligera.

Concludendo, sul colle di S. Matteo basterebbero alcuni giorni di lavoro per pulire l'area, mirando ad individuare strutture o materiali che confermerebbero il documento del 1306, e verificare la presenza di materiale riferibili ad orizzonti precedenti, meno probabilmente romani, ma potrebbero esserci ottime probabilità di individuare un sito d'altura pre-romano o protostorico, preesistente all’occupazione medievale

Guglielmo

guglielmostrapazzon@alice.it

 

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