lunedì, marzo 05, 2007

Da "Monte Galda" a San Marcello





A sud di Arzignano, lungo il confine con Montorso, il crinale che da San Marcello sale al "Monte Galda" più in alto è ricoperto di boschi. Si tratta di una formazione mista di castagno, acero, robinia e querce che risente fortemente delle condizioni microclimatiche e pedologiche. In alto sul crinale il bosco risente dell'aridità e non cresce molto in altezza, tenuto a bada anche dai numerosi cacciatori che sfruttano il passo per l'attività venatoria in capanno o in "colombara" arrampicati su instabili tralicci di ferro e legno. Il versante nord è più fresco e le piante possono vegetare con vigore. Il lato sud e il versante est invece sono più aridi, ma già si parla del comune di Montorso, con vegetazione più bassa e rada. Bellissimi alcuni alberi nei pressi di San Marcello, aceri, castagni e ontani di rilevante interesse paesaggistico.






L'apertura di una fascia di terreno che doveva essere in precedenza occupata dal bosco tra i campi si presta a facile erosione anche per il passaggio di pesanti trattori. L'uomo ha alterato la fascia più prossima ai campi, con l'introduzione di specie meno pregiate, robinia e pioppo bianco inselvatichito, per fortuna intaccando solo il fondo del versante. Il taglio del bosco sulla cima di un colle ha invece favorito l'instaurarsi di una impenetrabile coltre di rovi, buona solo a nascondere i cacciatori che vi aprono in mezzo i loro sentieri di caccia. Il rovo nel corso degli anni arricchirà il terreno e tra dieci o vent'anni il bosco tornerà a fare capolino, sempreché lo si lasci crescere.