martedì, febbraio 27, 2007

Che fine hanno fatto i grandi alberi?


Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale riporta l'elenco dei grandi alberi della provincia di Vicenza, indicando all'art.42 delle norme tecniche:
"I Comuni, in sede di pianificazione, integrano l’elenco precedente individuando altri Grandi Alberi presenti nel territorio comunale e stabiliscono apposite misure per la tutela, il ripristino e la valorizzazione degli assetti vegetazionali arboreo-arbustivi presenti e dei sistemi ecologici in essi localizzati.
In particolare i Comuni dettano misure specifiche per la tutela e la conservazione dei grandi alberi dell’elenco di cui all’Alllegato C, vietando tutti gli interventi che possano comprometterne l’integrità.
In caso di lavori relativi al sottosuolo stradale o di manutenzione dei corsi d’acqua i Comuni provvedono, in particolare, a non comprottere l’apparato radicale dei Grandi Alberi.
La Provincia di Vicenza propone alle commissioni per l’istituzione e la revisione del vincolo paesaggistico la dichiarazione di notevole interesse pubblico di ambiti territoriali circostanti i Grandi Alberi, considerati quali immobili ed aree di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 136 del D.L.vo 42/2004 .
La Provincia di Vicenza, con motivata richiesta ai sensi dell’art. 14 del D.L.vo 42/2004, propone alla Soprintendenza l’avvio del procedimento per la dichiarazione dell'interesse culturale di particolari contesti ambientali dei Grandi Alberi."

Nel territorio comunale di Arzignano sono indicati tre alberi: il pioppo cipressino di Villa Salviati (http://arzignanonatura.blogspot.com/2006/08/cosa-resta-dei-pioppi-monumentali.html), i due platani di via Campo Marzio, di cui resta ormai soltanto il platano davanti all'ingresso del cinema Charlie Chaplin, ed il Moraro di via Giorio.



Si tratta di un gelso bianco (Morus alba)con una circonferenza a 130 cm dal colletto che supera i 3,30 m, di età presunta plurisecolare. Il fusto è inclinato e cavo all'interno, la chioma leggermente asimmetrica.



All'interno del tronco cavo cresce un gelsomino d'inverno (Jasminum nudiflorum)che con la sua brillante fioritura segnala la primavera ormai alle porte. Il gelsomino all'interno dell'albero è una curiosità sicuramente di origine antropica che ha dato origine ad un esperimento estetico riuscito. Rimane incerto l'effetto dell'apparato radicale del gelsomino all'interno del fusto, che se da un lato tiene asciutto l'interno dell'albero, dall'altro può contribuire alla sua degradazione con gli essudati radicali.


Accanto ai tre grandi alberi menzionati, nella redazione del Piano di Assetto del Territorio si potranno aggiungere altri alberi, che non solo per dimensione o per età, ma anche per posizione, storia e per l'inserimento nel paesaggio possono essere valorizzati e tutelati. E' il caso per esempio del grande ippocastano di Castello, all'inizio di via degli Scaligeri, e di numerosi altri alberi in parte menzionati nel blog. Riportiamo qui alcune fotografie di un "Maronaro" di via Gonzati a San Zeno e le "Morarine" all'ingresso di viale Vicenza, residuo di una modalità di coltivazione antica, al delimitare dei campi, per l'allevamento dei bachi da seta.