mercoledì, gennaio 17, 2007

La cascata segreta di Pugnello

Andare per boschi d'inverno ha il suo fascino. E' il trionfo dei muschi. In particolare il clima mite di questi mesi ha favorito lo sviluppo dei muschi che sono in piena fase vegetativa e brillano quasi di un verde lucente, ammorbidendo massi, masiere, fusti e rami d'albero.

Occorre particolare attenzione, perchè il terreno è particolarmente viscido e scivoloso per la presenza di foglie bagnate e alghe sulle rocce. Tutti i rami sono spogli e la forma dei tronchi e del terreno appare chiaramente visibile. Le valli sono al solito impervie ma forse più percorribili perchè libere dai rovi e dalle foglie. Risalendo lungo la valle del Ceredo, che sale verso Pugnello sulla destra orografica dei "bojoni di Restena", si trova una freschissima valletta, forse la più profonda ed umida di Arzignano, ricca di felci, muschi, ciclamini, qualche giunco d'estate e gustosi chiodini d'autunno (Armillaria mellea).

Nella foto un bell'esemplare di "lingua di cervo" (Phyllitis scolopendrium) una felce che ama le rocce dei boschi e le zone particolarmente umide.


Risalendo con attenzione lungo la valletta ci si ritrova di fronte una piccola cascata alta circa 10 metri, nascosta sui tre lati da una fitta boscaglia incolta e verso valle protetta da una briglia in calcestruzzo che la rende praticamente inaccessibile. La briglia è stata costruita nel 1988 dai servizi forestali regionali e da allora non è più possibile avvicinarsi facilmente alla cascata.


Pur essendo vicina alla strada che sale a Pugnello, non è visibile nella maggior parte dell'anno perchè sommersa nel verde. D'inverno si rende visibile ma bisogna avvicinarsi molto e cercarla sotto la strada vicino al ponticello. Si può ritenere che il boschetto al piede del salto, chiuso tra la cascata e la briglia e tra i fianchi scoscesi della valle sia uno o forse l'unico boschetto "segreto" di Arzignano, inaccessibile all'uomo, dimenticato nella sua selvaggia freschezza.