Sentiero Blu: Parco dello Sport, San Bortolo, Prianti, via Baeti, Croce del Gallo, via Zini, San Zeno
Il sentiero blu, lungo 10 km, dal Parco dello Sport sale a San Bortolo, di qui per via Prianti
fino al Segan e poi lambendo il confine comunale sale ancora fino alla Croce del Gallo, per poi discendere per strade bianche e sentieri attraverso contrà Marana, contrà di Mezzo fino a San Zeno e poi di nuovo al Parco dello Sport.
Si tratta di un percorso facile, ma la lunghezza lo rende adatto a quanti sono disposti a camminare per più di 3 ore su un percorso misto, fatto di tratti asfaltati, strade bianche, sentieri sassosi e prati. Il sentiero è in taluni punti sempre bagnato e fangoso, pertanto si consigliano scarponi o scarponcini da treeking.
Proseguendo per via San Bortolo si gira intorno all'antica chiesa e proseguendo poi in via Lipari ci si inoltra infine nei campi, contornati da pioppo bianco, ontano, salice, robinia e acero campestre.
Si ritorna poi sulla strada asfaltata, incontrando a 30' dalla partenza il bivio per contrà Orsola. La salita si fa più ripida ed incuriosisce la presenza dei vecchi paracarri in pietra, posti qui artificiosamente a decorare una proprietà privata.
Il tempo qui ha preservato i segni del secolo scorso ed ecco infatti in contrà Prianti un antico forno per il pane, usato ancor oggi di quando in quando. Son passati 50 minuti e finalmente si trova una fontana dove rinfrescarsi un poco.
Pochi minuti ancora e si arriva alla chiesetta dedicata alla Regina Pacis (Via Segan).
Il bosco di castagno è ricco di specie curiose: la felce dolce, con le sue radici gustose che sanno un po' di liquerizia ed hanno proprietà di lassativo e colagogo, espettorante, antitussigeno e vermifugo. Non è l'unico rimedio erboristico che si trova oggi nell'area: pochi passi ed ecco l'achillea millefolium, la silene (stridoli o carletti), le plantago per le insalate, l'erba celidonia per curare i porri e le verruche, l'ortica per i risotti e le minestre, l'ipperico dai mille usi (analgesico, antisettico e antireumatico), e poi le gustose more di rovo, mature in questa stagione.
Occorre di qui in poi fare molta attenzione al sentiero, non sempre visibile e soprattutto agli improvvisi cambi di direzione, segnati dai cartelli che possono sfuggire ad uno sguardo distratto.