venerdì, agosto 18, 2006

Il bosco dei bagolari

il bosco dei Celtis
Nei pressi di villa Salviati, lungo la strada che porta a San Benedetto di Trissino, arrampicato sul monte si trova un bosco costituito per lo più da olmo campestre, rovo, robinia, sambuco nella parte bassa ma salendo un po' troviamo l'acero campestre, il gelso, il prugnolo, il corniolo, il nocciolo e i bagolari (Celtis australis). Colpisce come anche su questo versante gli alberi più alti sembrano essere stati "bruciati" e giacciono rinsecchiti in piedi. Oltre i quattro metri d'altezza sono completamente defogliati: ne soffre specialmente la robinia. Il terreno qui è comunque molto superficiale e la sofferenza potrebbe essere di natura fisiologica.
In questi boschi e nei campi vicini scorrazza libera la volpe e passando di notte non è raro incrociarne lo sguardo. Sopra al bosco si trova contrà Ziggiotti, ricca di prati arborati misti a vigneti con buona presenza di noce e più di qualche bell'esemplare di farnia, ciliegi, siepi miste di bosso e lauroceraso, filari di gelsi, ontano, sambuco e bagolaro. Il bosco nella parte alta è ricco di rinnovazione di farnia con una distesa di semenzali e alcuni esemplari anche di grandi dimensioni di Quercus robur e di Celtis australis (taluno anche di 155 cm di circonferenza) e più in alto una farnia isolata nel prato di 238 cm di circonferenza. Il sottobosco è ricco di edera e pungitopo, nocciolo, sambuco, corniolo, acero campestre, rovo e fitolacca. Molto suggestivo è il lato nord del bsco, delimitato da un filare di gelsi che si apre verso valle sul vigneto ed un panorama davvero inatteso.


bosco sofferente
panorama verso monte di Pena e Castello
vigneti

Anche l'apicoltura trova qui un ambiente adatto.

apicoltura