venerdì, agosto 11, 2006

A Pugnello almeno tre tipologie forestali

Chiesa e campi di Pugnello
La varietà delle formazioni forestali di Pugnello evidenzia che il territorio qui è da molti secoli lavorato dall'uomo, che è riuscito a coltivare campi e boschi con una notevole varietà di specie. La specie predominante è senz'altro la Robinia pseudoacacia che forma i boschi più estesi, trattata per lo più a ceduo ma in qualche punto forma anche una buona fustaia, con alberi alti e diritti.

robinieto
Le formazioni non sono quasi mai pure, accompagnate da olmo, orniello, ciliegi, cachi (Diospyros kaki), noce, castagno, nocciolo, farnia, carpino nero, sambuco, acero campestre, gelso, corniolo e ontano nelle vallecole. Il paesaggio è reso ancora più vario dalla frammentazione delle proprietà e dalla mescolanza di colture agrarie con seminativi e prato frammiste a frutteti (ciliegio, vite, susine ma anche vite e nocciolo) che vanno ad occupare anche ampie radure all'interno delle formazioni forestali. Anche la fauna selvatica è varia con la presenza del capriolo, del tasso, lo scoiattolo che facilmente si riesce a vedere nei boschi di contrà Lunardi e la presenza segnalata di specie ad habitat protetto: falco pecchiaiolo, poiana, civetta, allocco, gufo comune, torcicollo, upupa e forse il picchio.

nuova piantagione di nocciolo
mais nella radura
Nei pressi di contrada Togni vi è un'interessante formazione di castagno, con castagni anche molto vecchi, uno a bordo strada di ben 450 centimetri di circonferenza a petto d'uomo. E' un albero sicuramente da censire tra gli alberi più importanti di Arzignano. Il castagno qui è stato coltivato per il prezioso frutto ma anche per le travi utili per loro resistenza alle intemperie e al passare del tempo. Le contrade hanno ancora numerose case a due piani con le scale e il pavimento in legno, sostenute da travi secolari, per non parlare poi del tradizionale uso a sostegno dei filari di vite. Il castagno è presente presso i Togni e più in alto presso contrà Scaiola in formazioni poco estese ma significative, residuo forse di una coltivazione un tempo molto più estesa, decimata negli ultimi decenni dall'arrivo del patogeno Cryphonectria parasitica. Numerosi alberi di castagno e pregiati "maronari" si trovano poi sparpagliati su tutta l'area, specialmente lungo i bordi dei boschi e nei pressi delle contrade.
castagno monumentale
castagno monumentale
Lungo la strada delle "Tre Valli" che dal cimitero di Pugnello scende verso i "Cremoni", il bosco si trasforma in un orno-ostrieto, con carpini neri anche di grandi dimensioni, derivati da un ceduo invecchiato. L'allungamento del turno di taglio dei boschi di carpino nero e orniello favorisce l'ingresso di altre specie, ed è su questo versante la robinia che insidia l'orno-ostrieto da ogni lato.
Mentre i boschi a nord di Pugnello sembrano godere di buona salute, si riscontra il parziale disseccamento delle parti alte delle chiome soprattutto ad ovest della frazione, specialmente a danno della robinia e del castagno.

la sofferenza del bosco