martedì, agosto 08, 2006

Boschi di via Cavallaro

Colline come onde sopra Contrà Scaiola
Parte da via Cavallaro, la strada che dalle Conche sale verso Nogarole, la ricognizione dei boschi della parte più a nord di Arzignano, nei pressi di Pugnello, dove la strada che corre sulla dorsale segna il confine comunale con Chiampo.
Si tratta di robinieti, dove domina la Robinia pseudoacacia, accompagnata da alcuni ciliegi, specialmente lungo i bordi dei campi, l'orniello, l'acero campestre, il sambuco, il gelso nero e qua e la da castagni e "maronari" un tempo probabilmente rigogliosi. Il sottobosco è invaso dal rovo in più punti e in alcune aree il bosco tende ad espandersi con le robinie che ricacciano dalle radici anche a notevole distanza dalle piante madri. Compare qua e là la Fitolacca (Phytolacca decandra).

Polloni radicali di robinia espandono il bosco
Il bosco stranamente è degradato e presenta molte piante rinsecchite nei rami più alti, per lo più robinie e castagno, mentre l'orniello sembra resistere meglio anche se talune piante di orniello mostrano di non essere riuscite a portare a completamento la fioritura. La causa di tale sofferenza appare poco chiara: il terreno infatti sembra relativamente fresco e non troppo superficiale (vi sono anche alcune sorgenti in loco). Parte del danno può essere dovuta alla presenza del cancro corticale del Castagno, ma il disseccamento delle robinie come si spiega? I boschi qui sono vicini al colmo del crinale e sono molto esposti alle piogge e alle nuvole che salgono dalla piana. Forse il degrado dei boschi può essere ricondotto a danni da inquinamento. Oggi la passeggiata mi ha riservato un incontro interessante con due persone che conoscono molto bene l'area perchè di qui originari: i signori Francesco e Bruno Marzotto. Grazie a loro ho potuto identificare in tale zona la presenza delle miniere di carbone di cui già era nota l'esistenza, descritta anche nel volume "Memoria sul carbone fossile di Arzignano" di Corniani Marco Antonio, 1809 (un ringraziamento va alla biblioteca di Arzignano che ha potuto recuperarne una fotocopia presso la Bertolliana di Vicenza).
Proprio di fronte alla biforcazione con via Lunardi si inoltra dall'altro lato della strada una stradina di campagna, la vecchia via "Miniere", che porta verso il confine con Chiampo. Sulla sinistra, dopo poche decine di metri, nascosto dietro un grosso cespo di rose tra la strada e un vigneto, si trova una lapide datata 20 giugno 1940: ricorda la tragica morte di tre giovani minatori, asfissiati proprio nella miniera di carbone, riaperta durante gli anni della seconda guerra mondiale: Fracasso Giuseppe, di anni 32, Consolaro Attilio, di anni 30 e Chiarello Rino di anni 25.

le vittime della miniera
Purtroppo non ho trovato traccia di ingressi ancora accessibili. Se qualcuno mi potesse segnalare l'esistenza di qualche ingresso ancora presente sarebbe bello poter esplorare le gallerie con l'attrezzatura speleologica di cui disponiamo (caschetti, imbraghi, lampade a carburo...).
La passeggiata ha riservato ancora alcune piacevoli sorprese: susine, more di rovo, bacche di prugnolo, ma anche ciliege...


susine

more di rovo
prugnolo
Proprio al confine con Chiampo sorge un bel roccolo, ancora ben curato e pronto per la prossima stagione di caccia. Fino a poche decine di anni fa su questo colle, attorno al roccolo, vi era un bel prato arborato di farnie (Quercus robur) ed era presente anche qualche conifera e molte persone salivano nel finesettimana per passare qualche pomeriggio al fresco nella natura. Ora restano solo pochi esemplari di quercia, mentre tutt'attorno impera la "cassia", governata a ceduo. Ma proprio in questi anni di progressivo abbandono dei boschi si potrebbe pensare ad una riconversione a fustaia, certo più remunerativa a lungo termine e bisognosa di interventi meno frequenti dal punto di vista colturale. Poco più in giù un altro capanno di caccia: sembra che tra gli spazi meglio curati ci siano proprio le pertinenze dei capanni.

Roccolo sulla collina
Via Lunardi
Robinie morte nel bosco
Bosco sofferente

1 Comments:

At 26/8/06 15:11, Anonymous Anonimo said...

ottimo lavoro! è stato bello conoscere e vedere i tesori naturalistici di casa nostra. grazie.

 

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